Scurcola Marsicana
Situata ai piedi del Monte S. Nicola, Scurcola Marsicana è adagiata sull’alveo occidentale della Piana del Fucino; dalla parte alta del paese si dominano i Piani Palentini, teatro della famigerata battaglia di Tagliacozzo del 1268 tra Corradino di Svevia e Carlo I d’Angiò.
La toponomastica è concorde nel far risalire l’etimologia di Scurcola dal latino Excubiae e dal longobardo Sculk, entrambi traducibili in “vedetta” o “sentinella”, motivazione facilmente ascrivibile alla posizione strategica di cui sopra.
Al di là delle tracce di insediamento risalenti all’Età del Bronzo, è presente nel territorio comunale una necropoli con tombe a tumulo risalente all’Età del Ferro. In epoca preromana i luoghi erano popolati da comunità eque, in forte e continuato contrasto con le genti marse presenti nelle parti più limitrofe al Lago Fucino. Dopo la caduta dell’Impero si alternarono nell’area dominazioni gote e bizantine prima dell’approdo dei Longobardi che inglobarono il territorio nel Ducato di Spoleto, poi annesso al Sacro Romano Impero di Carlo Magno. Nell’XI secolo ebbe inizio la dominazione normanna e, quindi, l’egida del Regno delle Due Sicilie. Con la vittoria di Carlo d’Angiò nella sopracitata battaglia di Tagliacozzo anche il territorio scurcolano passò sotto il controllo angioino; è di questo periodo l’erezione dell’abbazia cistercense di S. Maria della Vittoria, della quale restano i ruderi nei Piani Palentini.
Nel XVI secolo l’influenza della famiglia Orsini fece presa anche nel territorio di Scurcola e, con essa, l’attrazione verso lo Stato Pontificio. Furono anni di grande sviluppo economico ed edilizio con esempi al livello dela splendida chiesa della SS. Trinità, riccamente decorata in stile barocco e recentemente restaurata.
Anche Scurcola pagò il suo pesante tributo al Sisma del 1915 con oltre il 15% della popolazione locale che perse la vita nel tragico evento naturale.