Capistrello

Situato nei Piani Palentini, in una sorta di delta formato dal tracciato del fiume Imele e del torrente Rafìa, a ridosso dei monti Simbruini e dei monti Càntari lungo l’alta valle del Liri, il comune di Capistrello fa parte dei Borghi Autentici d’Italia.

L’insediamento affonda le sue radici addirittura nell’età del Bronzo anche se il lascito più pregevole della propria storia è indubbiamente quello rappresentato dai Cunicoli di Claudio, fatti realizzare tra il 41 e 52 d.C. dall’omonimo Imperatore onde procedere al drenaggio delle acque del Fucino; venne così completata la prima fase di bonifica della Piana poi portata a definizione dal Principe Torlonia circa 1800 anni dopo.

A Capistrello è legata una funesta parentesi figlia degli orrori nazisti della seconda grande guerra: trentatre pastori locali, da quel momento noti come i “33 martiri di Capistrello” furono infatti catturati, torturati e trucidati dalle milizie della Wehrmacht, ultimo rastrellamento seguito alla presa di Roma da parte delle truppe alleate.