Luco dei Marsi

La toponomastica ravvede nel latino “lucus” (radura del bosco), la matrice del nome di questo comune marsicano, un nome connesso anche a “lux” (luce). Leggenda narra che proprio questo posto abbia dato i natali alla Dea Angizia, adorata dai Marsi, dai Peligni e da altri popoli osco-umbri e associata al culto dei serpenti. I Marsi, in particolare, la consideravano più una maga che una dea e le riconoscevano grandi capacità nell’uso delle erbe curative (specie quelle contro i morsi di serpente) e nell’addestramento dei rettili.

Numerose a Luco sono le testimonianze storiche riconducibili ad un arco temporale che va dall’età del bronzo fino al Medioevo e al Rinascimento come i monumenti, le opere d’arte e i siti archeologici. Lasciti preziosi riguardano la prima età del ferro con la presenza di centri fortificati.

Il borgo, in epoca romana imperiale, fu presumibilmente una sorta di avamposto volto ad ospitare schiavi e tecnici impegnati nella costruzione dell’emissario e dei Cunicoli di Claudio, voluti dall’imperatore per prosciugare il Lago Fucino.