Carsoli

Il comune marsicano, situato tra i 600 m.s.l.m della parte nuova e i 650 della vecchia, è situato al confine con il Lazio, nei margini orientali della Piana del Cavaliere e fa parte del circuito dei Borghi autentici d’Italia. Il suo territorio è attraversato dal fiume Turano ed è sede di uno dei quattro distretti industriali d’Abruzzo.

Le origini del nome sono di stampo orientale e specificamente semitico, traducibili in “città del lupo” anche se parte della toponomastica ne ravvede i legami col latino “Castrum solis”, ovvero “fortezza assolata”. L’antica Carsoli era situata nell’asse della via Tiburtina-Valeria e fu colonizzata dai romani nel IV secolo a.C. costituendo, assieme ad Alba Fucens, un secondo avamposto militare di presidio contro gli attacchi dei Marsi durante il periodo delle guerre italiche. Come tutta l’area marsicana, anche Carsoli dopo la caduta dell’Impero passò sotto l’egida longobarda. Tradizione vuole che S. Francesco soggiornò a Carsoli mentre parte della storiografia attribuisce la costruzione della Chiesa di Santa Vittoria a Carlo I d’Angiò. Anche il territorio carsolano divenne successivamente feudo degli Orsini e poi dei Colonna. Nel 1656 una grave pestilenza mietette un numero altissimo di vittime in questi luoghi, decimando i 2/3 dei 1.600 abitanti all’epoca residenti nel borgo marsicano.

Tra ‘700 e ‘800 Carsoli rappresentava la frontiera orientale dello Stato Pontificio. La ricostruzione post bellica e la posizione limitrofa all’arteria autostradale Roma-L’Aquila-Pescara ne hanno mutato radicalmente l’assetto economico, forgiandone il nucleo industriale ancora oggi molto attivo.